Come si fa a scegliere se diventare copywriter freelance o copywriter d’agenzia?
Ci siamo: finalmente puoi definirti un copywriter dopo tanta formazione, corsi di specializzazione, gavetta, clienti, lavori più o meno disgraziati, sudore, inchiostro e bestemmie creative…ottimo, complimenti! Ma ora c’è da decidere dove e come lavorare: meglio diventare un copywriter freelance, un copywriter d’agenzia o un copywriter in azienda?
La scelta si compie in base alla valutazione di diversi fattori, primo tra tutti la modalità di lavoro che si desidera per la vita e il carattere che ci portiamo incollato addosso. Infatti non tutti amano lavorare in team, esistono i lupi solitari e chi invece preferisce il confronto continuo e la commistione di idee.
Vediamo allora quale ambiente di lavoro è il migliore per un copywriter, premettendo che non esiste un posto migliore di un altro ma solo una dimensione quanto più vicina a quella che ci fa stare bene con noi stessi.
Copywriter d’agenzia: pro e contro
Il copywriter d’agenzia lavora a contatto con l’art director per la creazione di campagne, claim, spot e tutto ciò che necessita di comunicazione, il più delle volte creativa. Questo perché l’agenzia è un luogo di solito creativo, in cui mettersi alla prova e partecipare a progetti fighi e importanti ma è anche un luogo di lavoro dinamico e veloce, con ritmi che a volte potrebbero risultare difficili da sostenere. Per lavorare in agenzia manda cv e prepara un portfolio creativo anche di lavori inventati, non importa, anzi meglio se è un’agenzia di creativi; cerca tra le offerte di lavoro su LinkedIN e decidi se proporti per uno stage o come copywriter freelance.
PRO: ambiente stimolante, se sei fortunato potresti conoscere gente interessante e clienti importanti (ovviamente dipende da quanto è grande o quotata l’agenzia).
CONTRO: ritmi serrati, se lavorerai con l’art director e i vostri cervelli non si incastrano potrebbe risultare piuttosto complesso andare d’accordo, professionalmente parlando.
Copywriter in azienda: pro e contro
Il copywriter in azienda trova il suo posto all’interno del team di comunicazione. Le aziende possono essere di vario tipo e non occuparsi direttamente di comunicazione; nonostante ciò, tutte le aziende piccole medio o grandi necessitano di un comparto comunicazione per portare avanti i social e farsi pubblicità.
È un ambiente in cui si possono trovare tante figure diverse, ognuna con il suo ruolo preciso: fare parte di un team di comunicazione è un’esperienza interessante per sviluppare il gioco di squadra, testare la propria pazienza e il grado di partecipazione e capire se lavorare in team rappresenta una sfida, un ostacolo insormontabile o una incredibile occasione di crescita.
PRO: aziende medio grandi pesano sul curriculum e ti permettono di fare carriera all’interno dell’azienda stessa; lavorare in team ti aiuta a sviluppare una sana competizione e imparare dagli altri.
CONTRO: a lungo andare, specie se di creatività ce n’è poca, potresti annoiarti o avere bisogno di cambiare aria; ti rapporterai con persone diverse e lavorare in gruppo, specie quando composto da tante persone, è snervante.
Copywriter freelance: pro e contro
Il copywriter freelance sceglie da solo con quali realtà collaborare, in che modo, in quali progetti, da dove lavorare e quanto guadagnare (va da sé che più clienti ha e più saranno alti i guadagni, a meno che non lavora per un unico cliente super importante).
Può lavorare con le agenzie e le aziende o direttamente con i clienti, in ogni caso fa tutto da solo (incluso gestire le rogne, i pagamenti che tardano ad arrivare, i clienti che chiedono cose nel weekend o all’ora di cena).
PRO: libertà di gestione di tempo e spazio, sarai tu a decidere quali clienti accettare e quali no.
CONTRO: bisognerà aprire la partita IVA e pagare le tasse (le paghiamo comunque, ma doverle calcolare nel prezzo proposto nei preventivi è veramente antipatico). Inoltre, visto che non si hanno orari definiti, a volte ci si ritrova a lavorare anche nel fine settimana o in orari strani per stare al passo con le richieste del cliente.
PS: Ti do qualche dritta su come diventare copywriter freelance in questo articolo.
Come decido che tipo di copywriter sono?
Parti dalle tue capacità, dal talento che hai sviluppato (Seo, copywriting persuasivo, storytelling, blogging, email marketing ecc) e vai alla ricerca di realtà in cui applicarlo. La settorializzazione serve anche a capire quale ambiente è più prolifico: se sei un copywriter creativo o un copywriter UX lavorare da solo è limitante, perché avrai bisogno di figure complementari come l’art director o lo sviluppatore.
Se invece sei un SEO copywriter, un blog copywriter o scrivi testi online per siti e social allora puoi intraprendere con facilità la carriera da copywriter freelance da remoto, perché le tue task ti permettono un’autonomia sicuramente maggiore. Ciò non significa che non dovrai stare in contatto con il cliente o il resto del team ma tra riunioni su Zoom, tool come Slack, mail e whatsapp le distanze si accorciano in una manciata di secondi.
Allora, hai deciso che tipo di copywriter vuoi essere? Se ancora sei indeciso, considera che provare diverse strade può aiutarti a compiere la tua scelta finale, fermo restando che molti copywriter freelance iniziano dall’agenzia e può anche succedere che si entri in agenzia dopo una collaborazione da freelance.
Quindi il consiglio che ti do è quello di aprirti a diverse realtà e comprendere con il tempo e l’esperienza qual è la dimensione più adatta a te.
In bocca al lupo!