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Testi leggeri: Calvino docet

Testi leggeri, testi pesanti, parole piene e vuote: di cosa stiamo parlando?

Car* amic*, la leggerezza è un argomento a cui tengo molto, nel mio lavoro di scrittrice e copywriter ma anche nella vita in generale, perché spesso viene confusa con superficialità, errore madornale. 

Questo errore di valutazione diffuso è tipico delle persone che non capiscono cosa si intende per leggerezza: leggerezza non è sinonimo di superficialità, tutt’altro. Come diceva il buon Calvino, leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore. La leggerezza è uno dei criteri per valutare un buon testo, e bisogna ammettere che realizzare un testo leggero non è semplice come si pensa. Capita spesso infatti che per mancanza di idee o inesperienza si tende a scrivere testi pesanti, opachi come un vetro da disincrostare.

Proprio da questa considerazione partiremo per capire cosa si intende per testo leggero dando per scontato, in seguito alla doverosa premessa, che un testo può essere leggero nella forma ma profondo nella sostanza. 

Calvino ci parla della leggerezza in una delle Lezioni Americane, la prima delle 6 mai tenute dall’autore in persona all’Università di Harvard alla quale erano destinate, ma da cui per fortuna possiamo imparare e considerare preziosi spunti di riflessione sulla scrittura. 

Testi leggeri e testi pesanti, qual è la differenza

Ti sarà certamente capitato di approcciare un testo che hai definito tu stesso pesante dopo poche righe o pagine: un testo pesante è caratterizzato dallo stile difficoltoso da leggere o da interpretare, dove le parole sembrano fare giri su se stesse senza mai esprimersi davvero e i concetti appaiono complessi da estrapolare; se penso alla pesantezza mi vengono in mente alcuni libri studiati per gli esami dell’università, dove l’autore più che spiegare qualcosa probabilmente era impegnato a tirarsi una pugnetta con la mano libera.

Di contro, un testo leggero appare sin dalle prime righe fluido, gradevole all’approccio, chiaro, strutturato in modo tale da invitare a proseguire la lettura fino alla fine. 

Ma cosa si intende precisamente con leggerezza?

Calvino nella sua lezione elogia la leggerezza intesa come sottrazione di peso; nel caso di un testo la sottrazione avviene grazie alla struttura del testo stesso e sul linguaggio adoperato. Facciamo attenzione però, perché il peso non ha a che vedere con la pesantezza: un testo potrebbe risultare tale perché magari affronta argomenti importanti che comportano una certa attenzione e un’attenta analisi del contenuto. La pesantezza di cui parliamo è data dallo stile di scrittura e l’approccio alla tematica, pesante o leggera che sia. 

E allora come si fa a scrivere un testo leggero?

Partiamo dalle parole; non a caso si dice che bisogna stare attenti alle parole che usiamo e con chi le usiamo, perché è vero che possono ferire come la lama di un coltello. Però possono anche accarezzare le corde più sensibili per farci emozionare o rallegrare, tutto sta nella scelta oculata di un termine piuttosto di un altro.
Scegliere il peso delle parole quando scriviamo è la prima fase del processo, e per parole non intendo solo nomi, verbi e aggettivi ma anche tutto ciò che sta in mezzo come congiunzioni, preposizioni e avverbi. 

Ogni piccola parte del testo deve avere una collocazione funzionale in cui tutte le singole componenti respirano e, possibilmente, suonano: per riuscirci senza impazzire dobbiamo decidere a monte qual è lo stile del nostro testo. In base allo stile, poi, scegliere le parole corrette per esprimerlo, distinguendo quelle vuote da quelle piene

Le parole vuote sono quelle che non veicolano significato e spesso si usano come riempitivo per allungare il brodo o confondere il lettore su ciò che sta leggendo. Sono loro a rendere un testo pesante, perché esistono senza apportare un valore tangibile. Tra le parole vuote annoveriamo la serie di avverbi che finiscono in –mente, per esempio, spesso abusati e collocati ad mentula canis qua e là. O anche le parole che possiamo ascrivere al macrogruppo del burocratese, in cui rientrano termini super tecnici che stanno bene in un manuale ma molto meno in un testo finalizzato alla fruizione di quante più persone possibili.

Le parole piene invece, danno peso al testo senza appesantirlo; lo so, detto così sembra confusionario ma non il concetto è in realtà molto semplice: le parole piene racchiudono in sé un significato vivido e vivace, sono parole che svolgono bene il ruolo che rivestono perché comunicano occupando all’interno del testo uno spazio preciso e perfetto. 

Leggerezza, respiro, spazio

Un testo leggero è fatto di parole piene e di spazi: un muro di parole fitto ci spaventa e ci allontana dalla lettura mentre un testo organizzato ci sembra arioso, accogliente, di facile approccio e comprensione.

Bisogna dunque considerare quando scriviamo o editiamo un testo: 

  • la paragrafazione;
  • la formattazione;
  • l’impaginazione.

senza dimenticare la punteggiatura che serve per dare il ritmo alla lettura. Dunque, ricapitolando, un buon testo deve presentare:

  • parole piene;
  • formattazione e impaginazione corretta;
  • punteggiatura giusta.

Una dovuta precisazione sulla leggerezza

Come dicevo all’inizio e come afferma lo stesso Calvino, leggerezza non è superficialità, tutt’altro. Leggerezza non è frivolezza, un testo leggero non è un testo stupido bensì un testo che invita alla lettura offrendo una modalità di fruizione semplice e quanto più possibile immediata, mettendosi alla portata di tutti (o quasi). 

Gli articoli di un blog, ad esempio, dovrebbero essere sempre leggeri a prescindere dall’argomento: se vendiamo un prodotto o offriamo un servizio ci interessa il contatto con l’utente, e non possiamo scoraggiarlo utilizzando una comunicazione fuori dalla sua comprensione o, peggio, dalla sua pazienza (che è sempre ridotta ai minimi termini).

Un testo leggero potrebbe avere un tono di voce friendly, caloroso, ironico – a tal proposito leggi l’articolo sull’ironia QUI -, emozionale: ricorda la struttura del testo, lo spazio tra i paragrafi, scegli le parole piene e scopri quanto è bello scrivere senza macigni sul cuore.

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